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Cosa succede se non riesco a pagare una rata del Prestito Personale?

Non riuscire a rimborsare un prestito personale è una situazione che può generare grande preoccupazione e stress, con conseguenze che vanno ben oltre il semplice mancato pagamento di una rata. 


Ma perché potresti trovarti nell'impossibilità di saldare la rata del prestito? Le ragioni possono essere molteplici e spesso indipendenti dalla tua volontà. Una perdita inaspettata del lavoro, spese mediche improvvise, un cambiamento nelle circostanze familiari, o semplicemente una cattiva pianificazione finanziaria possono tutti contribuire a una situazione in cui i tuoi impegni finanziari superano le tue capacità di rimborso.


È fondamentale capire cosa succede in questi casi, quali sono le conseguenze a breve e lungo termine e, soprattutto, come puoi gestire la situazione per minimizzare i danni al tuo profilo finanziario. 


In questa guida, esploreremo in dettaglio le possibili conseguenze del mancato pagamento di un prestito personale e le opzioni a tua disposizione per affrontare e risolvere questa difficile situazione.



Quando non riesci a pagare una rata del prestito personale, il primo effetto immediato è l'applicazione di penalità e interessi di mora. 


Questi
costi aggiuntivi si sommano al tuo debito residuo, rendendo il rimborso ancora più oneroso. Le penalità possono variare a seconda dell'istituto finanziario, ma è comune che siano applicate percentuali di mora che aumentano significativamente il totale da pagare.


Esempio: Se la tua rata mensile è di 300€ e non riesci a pagarla, potresti essere soggetto a una penale del 5% e a un interesse di mora aggiuntivo sul debito residuo, che farà lievitare il costo totale del prestito.




Se il mancato pagamento persiste, l'istituto di credito segnalerà il tuo ritardo o inadempimento ai sistemi di informazione creditizia, come
CRIF in Italia. 


Il
punteggio di credito (conosciuto anche come credit score o credit rating) è un numero che rappresenta la solvibilità di una persona, cioè la sua capacità di rimborsare i debiti. Questo punteggio è utilizzato da banche, istituti finanziari, e altre entità creditizie per valutare il rischio di prestare denaro a un individuo.


Questa segnalazione influisce negativamente sul tuo punteggio di credito, rendendo più difficile l’accesso a nuovi finanziamenti in futuro. Un cattivo punteggio di credito può anche complicare l’ottenimento di mutui, carte di credito e persino contratti di affitto.


Effetto: Una segnalazione negativa può rimanere sul tuo record per diversi anni, influenzando negativamente la tua capacità di ottenere nuovi finanziamenti.



Dopo un certo numero di rate non pagate, la banca o l'istituto finanziario inizierà a inviarti solleciti di pagamento. In questa fase, è ancora possibile rinegoziare il debito, magari allungando i termini di rimborso o ristrutturando il prestito per ridurre l'importo delle rate mensili.
 

Agire tempestivamente in questa fase è cruciale per evitare conseguenze più gravi.

  • Rinegoziazione del Prestito: Modifica permanente delle condizioni del prestito, come il tasso di interesse, la durata o l'importo delle rate mensili, per rendere il debito più gestibile a lungo termine. Ideale per difficoltà finanziarie prolungate. Può ridurre le rate, ma potrebbe allungare la durata del prestito e aumentare il costo totale.
  • Sospensione Temporanea dei Pagamenti: Pausa temporanea nei pagamenti, durante la quale non è necessario effettuare le rate. È utile per affrontare crisi finanziarie temporanee. Gli interessi possono continuare a maturare, aumentando il debito complessivo. Al termine della sospensione, i pagamenti riprendono, spesso con rate più alte.

Entrambe le opzioni richiedono l'approvazione del creditore e sono utili in situazioni diverse: la rinegoziazione è indicata per problemi a lungo termine, mentre la sospensione è più adatta a difficoltà temporanee.

Suggerimento: Se sai di non poter far fronte a una rata, contatta il creditore prima della scadenza per esplorare opzioni come la rinegoziazione del prestito o la sospensione temporanea dei pagamenti.




Se i solleciti non portano a un accordo, l'istituto di credito può intraprendere azioni legali contro di te. Una delle prime azioni legali che il creditore può avviare è la richiesta di un decreto ingiuntivo.


Un
decreto ingiuntivo è un provvedimento giudiziario emesso da un giudice su richiesta di un creditore, che ordina al debitore di pagare una somma di denaro o di consegnare un bene entro un termine stabilito (solitamente 40 giorni). È una procedura rapida e semplificata che il creditore può utilizzare quando ha una prova scritta del suo credito, come fatture, contratti o assegni.


Conseguenza: Se non rispetti il decreto ingiuntivo, il creditore può procedere con l'esecuzione forzata, che potrebbe includere il pignoramento dei beni o dello stipendio.



Il pignoramento è una delle ultime risorse utilizzate dai creditori per recuperare il debito. Questo può comportare il sequestro di beni di proprietà, come un'auto o una casa, oppure una trattenuta diretta di una parte del tuo stipendio o della tua pensione. 


Il
pignoramento è una procedura legale che consiste nel sequestro forzato di beni di proprietà del debitore, eseguito per soddisfare un credito non pagato. Si tratta di una delle fasi dell'esecuzione forzata, avviata dal creditore dopo aver ottenuto un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo o una sentenza, che attesti il diritto di riscuotere un determinato importo dal debitore.

Tipologie di Pignoramento:

  1. Pignoramento Mobiliare: Coinvolge il sequestro di beni mobili del debitore, come automobili, mobili, elettrodomestici, o denaro contante. Questi beni possono essere successivamente venduti all'asta per ricavare la somma necessaria a saldare il debito.
  2. Pignoramento Immobiliare: Si tratta del sequestro di beni immobili di proprietà del debitore, come una casa o un terreno. Anche questi beni possono essere venduti all'asta, con il ricavato destinato al creditore.
  3. Pignoramento Presso Terzi: Questa forma di pignoramento riguarda beni o crediti che il debitore possiede presso terzi. Un esempio comune è il pignoramento dello stipendio o del conto corrente bancario. In questo caso, una parte del reddito o dei fondi depositati può essere trattenuta e versata al creditore.


Esempio
: Se hai uno stipendio netto di 1.500€ al mese, il tribunale potrebbe ordinare che una parte di esso, ad esempio 300€, venga trattenuta ogni mese fino al completo rimborso del debito.




In casi estremi, quando una persona è talmente sovraindebitata da non poter far fronte ai propri obblighi, può essere necessario ricorrere al fallimento personale, o liquidazione del patrimonio. 


Il fallimento personale è una procedura legale che permette a un individuo sovraindebitato di ristrutturare o cancellare i propri debiti, liberandosi da obblighi finanziari che non è in grado di soddisfare. Questo processo è noto anche come "liquidazione del patrimonio" e, in Italia, è regolato dalla legge sul sovraindebitamento (Legge n. 3/2012).

  1. Destinatari: La procedura è rivolta a persone fisiche non fallibili, cioè individui non soggetti a fallimento commerciale come imprenditori o professionisti. Include, quindi, privati cittadini, piccoli imprenditori, artigiani, agricoltori e lavoratori autonomi che non rientrano nelle categorie di soggetti fallibili secondo la legge fallimentare.

  2. Condizioni di Accesso: Per accedere al fallimento personale, il debitore deve trovarsi in una situazione di insolvenza, cioè non deve essere in grado di pagare i propri debiti con le risorse disponibili. Inoltre, il debitore deve aver agito in buona fede, cioè non aver accumulato debiti in modo fraudolento o irresponsabile.

  3. Procedura: La persona sovraindebitata può presentare un piano di rientro ai creditori o optare per la liquidazione del patrimonio. Nel caso della liquidazione, tutti i beni del debitore vengono venduti e il ricavato è utilizzato per soddisfare i creditori. In alcune circostanze, se i creditori accettano, una parte del debito può essere cancellata.

  4. Esdebitazione: Al termine della procedura, se il debitore ha rispettato gli accordi previsti dal piano di rientro o dalla liquidazione del patrimonio, può essere concesso l'esdebitazione, ossia la liberazione dai debiti residui che non è stato possibile saldare.


Non riuscire a rimborsare un prestito personale può avere conseguenze gravi e durature. Se ti trovi in difficoltà, è fondamentale agire tempestivamente. 

Contatta il tuo creditore per esplorare opzioni come la rinegoziazione del debito o il consolidamento dei prestiti. Affrontare il problema in modo proattivo può aiutarti a ridurre l'impatto delle conseguenze negative e a trovare una soluzione sostenibile. 

Se hai bisogno di consulenza o assistenza per gestire un debito o esplorare opzioni di finanziamento, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a navigare in queste sfide finanziarie complesse, ma ricorda che:

Un buon consulente finanziario è colui che, ancor prima di concedere un prestito, analizza attentamente la tua situazione e formula la soluzione finanziaria più adatta a te, prevenendo potenziali problemi di rimborso e garantendo la sostenibilità del tuo impegno economico.


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